
Venerdì 24 marzo 2006
Eccolo, il giorno è giunto!
Tra poco meno di due ore sarò a Ciampino, il piccolo aeroporto di Roma per accogliere il Gran Tiranno in arrivo da Treviso via Elastojet. Sembra strano ma ieri sera prima di addormentarmi ho pensato che la parte migliore stava finendo: l’aspettativa, i preparativi, l’organizzazione…
Adesso le cose andranno via da sé senza che io ci possa fare molto; bene o male o giochi sono fatti
Nulla va più. E poi so bene che una attesa di settimane si concreterà in poche ore e tutto quello che c’è da dire alla fine resterà non detto; sarà un vortice di incontri, parole pronunciate, parole ascoltate, le più senza un vero significato, troppe e troppo poche nello stesso tempo.
Ciampino, ore 09:20 arrivo trafelata, parcheggio la mia KA e imbocco subito l’entrata sbagliata, quella delle partenze. Esco, rientro dalla porta giusta appena in tempo per stabilizzare il respiro ad un rantolo più che normale e far credere al Trifide che lo sto aspettando da minuti.
Eccolo, finalmente è arrivato: uno spilungone di quasi due metri, capelli a spazzola, sorriso avvolgente, baci e abbracci da riempire i cinque mesi che ci separano dall’ultima volta che ci siamo visti.
E via sulla mia povera KA verso Roma per prendere possesso del lussuoso Hotel che gli ho prenotato, adiacente alle caserme della Cecchignola. Il Trifide tutto orgoglioso del suo giocattolino nuovo piazza il palmare sul cruscotto e pretende che io, romana, abitante a pochi chilometri da qui, segua le istruzioni di un palmare leghista padano-veneto! Ma nemmeno per sogno! Io so sbagliare da sola la strada, senza interventi di checchessia, infatti giriamo un paio di volte attorno a Ciampino prima di imboccare la via giusta per Roma.
L’Hotel, consigliato da miei conoscenti, sembra aver qualcosa in comune con quello di Norman Bates. Un garzone di bottega settantenne, con benda (nemmeno troppo pulita) sull’occhio ci accoglie in una sorta di Hall-bunker e mentre spieghiamo che la camera è prenotata per due stanotte e per tre domani (ci raggiungerà Vecchio 47) interviene la proprietaria, una arzilla vecchina alle soglie del secolo, in ciabatte e vestaglietta e si svolge un dialogo surreale:I signori non vogliono la matrimoniale con letto aggiunto ma tre letti separati… – dice rivolto alla vecchina – ma non abbiamo camere a tre letti!
-Allora – risponde serafica la signora – dagli la 104 che è una matrimoniale con due letti aggiunti.
Il portiere tira fuori un foglio di carta stropicciato con su scritti i prezzi delle camere:
-Sono 70 euri per la camera matrimoniale più venti ogni letto aggiunto…. Centodieci! – Spara trionfante dopo aver fatto il conto persone-letti.
-Ma no, sono tre persone quindi fa novanta – replica la padrona.
-Qui c’è scritto: matrimoniale più due letti centodieci – fa cocciuto il garzone.
Io e il Trifide ci guardiamo preoccupati, il tempo passa e i due non si mettono d’accordo, la padrona ci informa che il settantenne portiere “è nuovo e non sa i prezzi”; lui si è intestardito sui “quattro posti letto=quattro quote” alla fine la signora riesce a spuntarla sul suo dipendente che a quel punto non ha altro che chiederci il saldo anticipato del soggiorno, perché “voi sarete pure brave persone, ma c’è gente in giro che scappa senza pagare…”
La camera è piccola ma perlomeno pulita, posiamo la valigia e partiamo subito per Fiuggi, contando di arrivare prima di mezzogiorno, ma si sa non si fanno i conti senza l’oste…
Il Trifide si infila nella KA in posizione semi fetale, le ginocchia in bocca, e mi prega con un singulto di andare “piano” e di ascoltare il suo palmare che, a suo dire, ci porterà dritti dritti davanti all’Hotel in un batter d’occhio.
Beh, devo dire che per i primi chilometri tutto fila liscio, parliamo un po’ della convention, congetturiamo come sarà rivedere gli amici e incontrare chi ancora non conosciamo, insomma cerchiamo di passare questa mezz’ora di tragitto simpaticamente.
Mezz’ora? Al Km 42.78 la Ka si ferma definitivamente… ma non per colpa sua; un paio di Km avanti un tir ha perso il carico di legname e l’autostrada è bloccata in tutti e due i sensi.
Il trifide e Dory bloccati in autostrada


Passata la prima mezz’ora il GT, probabilmente con le orecchie rosse e la testa nel pallone per il mio chiacchiericcio continuo decide di andare a vedere e semmai di aiutare a raccogliere qualche ciocco disperso (a Casale d’inverno si accende il camino…), quindi va e mi molla a far la guardia al suo palmare che in sua assenza sfruguglio per bene alla ricerca di qualche giochino.
Ho trovato il sudoku ma credo di avergli massacrato la mancolista, ma lui non se ne è ancora accorto, crede di aver comprato tutti quei doppi perché è distratto!
Verso le 13:00 finalmente ci danno via libera, recupero il Gran Tiranno fermo un paio di chilometri avanti e lo convinco a non fregarsi la catasta di legna che ha nascosto nella cunetta e lui a malincuore sale in macchina e partiamo di volata per Fiuggi.
Nel frattempo ci sono state telefonate su telefonate e sappiamo che i ragazzi ci stanno aspettando al ristorante dell’Hotel seduti comodamente davanti ad un piatto di spaghetti al tonno.
Arrivati finalmente in Albergo, sulla porta del ristorante abbiamo il primo incontro ravvicinato, del primo tipo direi.
Nell’impeto di arrivare prima del GT al tavolo mi scontro con un pezzo d’uomo alto, occhialini, cardigan scuro e aria signorile, il tipo che ti aspetti trovare ad una seriosa Convention.
-Trifide! Dory! – esclama lui gioioso
-Segretario! – risponde il GT abbrancandolo. È Freesmo il Sapientissimo
Sapidissimo Segretario della Chat di Uraniamania. È la prima volta che ci
incontriamo fisicamente e non lo conoscevamo nemmeno in foto.
Adesso immaginate una scena da film:
un uomo e una donna si incontrano… Lui la abbraccia stretta, la solleva, fa un mezzo giro su se stesso –
primo piano: le stampa un bacio sulla guancia, lei si abbandona felice –
stacco della camera: si allontanano guardandosi negli occhi…
Ma che vi credete? Mica è andata così! Se solo il povero Free ci avesse provato a sollevarmi e farmi “volare” avrebbe rimediato un’ernia inguinale con complicazioni e lesioni alla colonna…
Diciamo che tutto si è svolto più tranquillamente con abbraccio di prammatica e bacino di benvenuto.
Entriamo in sala e troviamo tutti i partecipanti o quasi… infatti cerco con gli occhi il nostro coniglione Valla alias Rickrabbitt e non lo vedo. Per la verità non vedo nemmeno Ernesto Vegetti che c’è, ma si è dimagrito tanto che si confonde con la sedia sulla quale siede.
Ci vengono incontro i nostri amici, qui alla Italcon siamo in parecchi :
Ecco Lupo dei Cieli (Vinmar) il salernitarno esuberante e divertente, professionista serio quando partecipa ai Congressi Medici ma qui…
Poi Killmer il ricciolone casertano simpatia personificata, animo fanciullesco che non si è perso una conferenza o una proiezione volendo assaporare tutto.
Doc Moebius e la sua Signora PsycoDany da Palermo dove hanno lasciato il sole per trovare la pioggia di Fiuggi, e con loro Chillemi e Rosaria, soci nello stesso progetto culturale: la fanzine Fondazione, finalista al Premio Italia.
E ancora: Morgan il mio vicino di casa romano e non ultimo Gianfranco, che sarebbe il nick di Gianfranco Viviani… avete presente la Nord… Odissea…
Baci, abbracci, due paroline ed a tavola a mangiare spaghetti al tonno e spada ai ferri.
A tavola sono seduta tra Free e GT, di fronte Masera (ehmm non è che l’acustica della sala fosse ottima, non ho ben capito chi fosse) ed altri due partecipanti, la conversazione è serrata, abbiamo tante di quelle cose da dirci (e da darci). Io ho portato a Freesmo alcuni gialli tra i quali uno della Vecchia Agata sia in italiano che in inglese e lui mi ha omaggiato di una collezione monotematica completa, una bella collana edita dalla Lindt.

Finito il pranzo ci trasferiamo al bar per il caffè di rito ed io ho il mio primo, importante, incontro con un personaggio di rilievo.
Ho adocchiato da un po’ di tempo un uomo alto, allampanato, dall’espressione intensa, ovviamente l’ho riconosciuto subito e appena lo vedo libero mi faccio presentare e gli attacco un bel bottone.
Prima sono incerta su come approcciarmi: si da del lei o del tu a Valerio Evangelisti? Poi parto come un treno:Sono Doralys, di Uraniamania, piacere! –
Ah, Uraniamania… conosco – mi fa lui – ogni tanto entro nel sito per vedere le novità…
Ed entri come visitatore? – replico – non come iscritto?
No, non sono iscritto – mi risponde, spiegandomi poi che il suo tempo è limitato e fa solo veloci incursioni.
A questo punto comincia la mia opera di… come volete chiamarla, seduzione? Sfodero le mie armi più affilate e cerco di convincerlo che iscriversi a Uraniamania è anche utile, oltre che divertente, per conoscere e capire chi sono i lettori di fantascienza di oggi e che cosa vogliono. Gli parlo del nostro Forum, dei commenti ai libri e di quanto siano competenti ed attivi i nostri iscritti, Valerio mi fa una mezza promessa di iscriversi al nostro sito e alla fine della chiacchierata mi fa una domanda alla quale non posso che rispondere con un secco no:
Ma tu pensi che Urania sopravviverà? –
Gironzolando ancora nell’albergo incrocio Ernesto e diventata improvvisamente timida lo prego di presentarmi Fabriani. Io per la verità lo immaginavo diverso, mi piace moltissimo come scrive e gli ho dato il mio voto per il suo bel romanzo Nelle nebbie del tempo, lo pensavo alto tre metri, possente e carismatico invece non è un ventenne, non è altissimo ma è una persona molto simpatica e disponibile.
Anche lui è un visitatore di UM ed anche a lui magnifico il nostro sito cercando di carpirgli la promessa della sua iscrizione. Parliamo qualche minuto poi mi chiamano per assistere ad uno dei tanti incontri di presentazione della convention.
9
All’uscita dalla saletta vedo un po’ di agitazione e un crocchio di persone attorno ad una signora bionda, il mio quarto incontro ravvicinato…

La bionda americana, indovinate un po’, è la Yarbro che in Urania ha pubblicato Morti e sepolti e Tra gli orrori del 2000! Viene subito requisita da Valla ed Ernesto che sfoggiano il loro eloquio transpadano mentre lei scrive dediche sulle copie dei suoi libri per Moebius e per il Trifide.

Io che non ho libri della Yarbro con me chiedo a Rick di scrivermi un dedica sul libricino che ho stampato e rilegato io stessa del suo Coccige da Vinci, in finale al Premio Italia. Valla, che è la generosità personificata mi regala un Cosmo Ponzoni e i Galaxy 8 e 10 tanto ben conservati che sembrano appena usciti dalla tipografia.
Intanto tra una telefonata e l’altra dei nostri amici che non sono potuti essere qui e vogliono la cronaca in diretta, tra una conferenza ed una sosta davanti al tavolo dei libri in vendita (acquisto tre Robot d’annata per il mio socio Fungaz) si fa ora di cena e in tempo per la cena arrivano Giuseppe Lippi e Tatana, la sua signora.
Al nostro tavolo sono presenti quasi tutti gli UMini presenti eccetto Selene al tavolo accanto con altra selezionata compagnia e per motivi di spazio Doc e PsicoDany con i loro soci di Fanzine. Io mi piazzo tra Valla ed Ernesto e per una volta invece di pensare solo a quello che ho nel piatto converso con loro e con l’amabile Curatore di Urania.

Purtroppo la confusione è tanta, sala piena, decibel alle soglie del fastidio non si riesce a seguire le conversazioni che si fanno all’altro lato del tavolo, vedo il trifide che mulina i tentacoli, il Lupo che conciona, il Segretario registra e il povero Killmer annuisce ma riesco a stento a seguire Ernesto e Lippi a destra e Valla e Viviani a sinistra riuscendo però sempre ad emettere grugniti intelligenti di approvazione quando mi si rivolgono.
Alla fine, praticamente passando sopra il povero Ernesto, mi protendo verso Lippi e parliamo qualche minuto.
Vorrei sapere cosa pensi degli ultimi Urania usciti – mi chiede sornione e io comincio a commentargli gli ultimi che ho letto: Antracite (che mi sono fatta autografare da Evangelisti), Nelle nebbie del tempo (autografo di Fabriani, slurp!) Il pianeta dei superstiti, A noi vivi. Insomma gli snocciolo le stesse opinioni che ho messo nei commenti libri, si torna a parlare dell’Urania celebrativo che OOOP! tiro fuori dallo zainetto e mi faccio autografare e poi con Lippi ci mettiamo d’accordo per organizzare una sessione di chat in UM dove lui sarà presente per rispondere alle domande che gli verranno poste da chiunque avrà qualcosa di pertinente da chiedergli
Ragazzi che colpo! Il Curatore di Urania in persona verrà presto nella nostra chat per parlarci, spiegarci, darci anticipazioni! Forza tutti a pensare alle domande da fargli!
La serata di Fiuggi sta per finire, il ristorante si è svuotato , restiamo solo noi di UM, faccio girare il cartellino con su scritto “riservato a Uraniamania” per avere la firma di tutti e a quel punto considero terminate le mie incombenze di Admin.
Ci separiamo con dispiacere da Freesmo, Ernesto, Doc, Dany e Killmer e noi tre (Morgan è tornato a Roma da solo) recuperata la fedele KA prendiamo la strada del ritorno. Per rispetto verso la vetusta età del Lupo lo faccio sedere accanto al Trifide che guida ed io mi rilasso sul sedile posteriore, per la verità un tantino stretta. Siamo d’accordo che mi accompagneranno a casa e torneranno in albergo ( che è a meno di un chilometro da casa mia) con la KA; domattina l’avranno a disposizione fino all’ora di pranzo per fare i loro giri di acquisti.
Appena salita in casa mi accorgo di aver lasciato in macchina lo zainetto, quindi telefono al Trifide per assicurarmene: prima chiamata: sveglio la povera Trifidessa (è mezzanotte passata…) perché ho chiamato casa anziché il cellulare. Seconda chiamata: mi risponde un ululato, anzi un guaito del Lupo, il navigatore del palmare li sta facendo girare in tondo perché non trova la via, cioè li ha portati a via del colle della strega mentre il loro Hotel è in vicolo del colle della strega… parecchie centinaia di metri distante!
Speriamo che domattina trovino la strada per venire a pranzo da me… non mi fido poi tanto del suo palmare.
Sabato 25 marzo 2006
Ho passato tutta la mattina a cucinare per i miei ospiti: il Trifide, Vinmar (Lupo dei cieli) e il Vecchio47 che arrivano poco dopo le tredici quasi contemporaneamente a mio marito.
La settimana scorsa ho piazzato un po’ di tagliole qua e là in mezzo ai miei pezzi più belli, tra un tentacoloso e un lupo non si sa mai… Prima ancora di darmi la soddisfazione di fare il giro delle mie librerie Vinmar mi chiede di usare il pc per vedere gli orari dei treni; si accomoda alla mia postazione e tenta disperatamente di scrivere vuvuvu-puntotrenitalia-puntoit sulla mia tastiera.Ma dove caspita sta la erre? – esclama sconcertato – e la elle? Ma Dory… qui non si legge nulla, i tasti sono tutti cancellati! –
Gli altri due si avvicinano per verificare e confermano. Adesso capiscono perché in chat scrivo così male! La mia vecchia, fedele tastiera è morbidissima e comoda come un paio di vecchie scarpe ma ha i tasti muti, consumati dal troppo uso.
Ad un tratto il Trifide riceve un sms lo legge e sbianca, gli carpisco il telefonino e leggo:
“Siete ancora in tempo. Io so la verità! Quello non è abbacchio… Firmato Fungaz”.
Il mascalzone sta cercando di sabotarmi il pranzo diffondendo notizie false e tendenziose!
Adesso però mi devono dare soddisfazione! Ad ognuno ficco in mano un calice di prosecco ed in bocca un oliva ascolana (senza oliva) e me li trascino da una stanza all’altra tutta orgogliosa dei miei 1700 volumi di FS.
Più che altro voglio sciorinare i ventisette gioiellini, tutti Romanzi di Urania, che mi regalò Rick tempo fa e che ancora non ho sistemato in libreria perché li sto leggendo uno alla volta.
Nello studio sono già pronti i cartoni contenenti i volumi da spedire al Fungastro e quelli messi via per il Trifide, il Vecchio-Occhio-di-Falco individua immediatamente il BRANKO che comprai su ordinazione del GT e procede ad immortalare la consegna dell’Innominabile al Carciofone con una foto.
Il peggio è che il Trifide dovrà esibire il Non-Supplemento per un anno insieme alla SCU per una scommessa persa!

Dopo un pranzo monacale, solo un tozzo di pane e acqua di fonte, decidiamo di dividerci: il GT in albergo ad appitonarsi, Vinmar il Vecchio ed io a Termini dove alle 16 ci aspettano Joecool con la dolce Nimue, e Guin-ilao che ci farà da guida.
Il Vecchio ha un’ automezzo fornito di un quadratino di cartoncino con l’immagine della sua carrozzella che gli permette di parcheggiare quasi ovunque e di passare anche sulle preferenziali e ci porta a Termini in un soffio. Finalmente conosco Joecool e Nimue, la sua dama del lago!
Lui un elfo, lei una silfide, si tengono per mano e si cercano di continuo con gli occhi, che teneri che sono!
Teneri? Joe è un vero falchetto passa a volo radente sulle bancarelle di Termini adocchia la preda, cala e la artiglia passando il bottino alla maga sua complice… Dove sono passati loro neanche un Urania squinternato!

Aspettiamo il Trifide che si deve riunire a noi per continuare il giro e mentre aspettiamo il Lupo riceve un inquietante messaggio dal Bietolone:
“Urge conoscere identità inquilina stanza 105… forse non è brasiliana ma quando tromba urla come le scimmie dell’Amazzonia!!! Segue real-audio. ‘no spettacolo… GT “
Il Trifide arriva proprio quando noi, fatto il giro delle bancarelle stiamo prendendo un caffè e ci informa che prima di uscire dall’albergo ha passato sotto la porta della 105 un foglio sul quale ha scritto “COMPLIMENTI!” riferendosi al fatto che la scimmia ha urlato per almeno un’ora di seguito…
Decidiamo di prendere la metro e scendere alla fermata di Ottaviano dove ci aspetta il Cinese per farci visitare tre o quattro negozietti ben riforniti.
A questo punto stenderei un velo pietoso sul viaggio in metro ma sono stata ricattata dal Lupo…
Riusciamo a infilarci in un vagone semivuoto ma dopo un paio di fermate mi cade l’occhio sul cartello che indica il nome della fermata e sobbalzo.Abbiamo sbagliato direzione! Non è quella giusta! Scendiamo subito… –
Ma, Dory… – tenta di dirmi il Trifide
Ma ho controllato io – riprova Vinmar preoccupato della mia sanità mentale
Via, SCENDERE, SCENDERE… PRESTO! – e li spingo fuori dal vagone quasi a porte in chiusura.
Appena sulla pensilina cominciano a guardarmi strano e poi giù una babele di “Io avevo controllato bene”, “Ma ti stai sbagliando tu” “Ma che ti ha preso?” – Io mi dirigo verso la mappa della metro per mostrar loro che la fermata dove siamo scesi è nella direzione opposta a quella dove dobbiamo andare e… comincio a farfugliare “non è possibile” e “mi hanno mischiato le fermate” e man mano mi allontano dai tre fetenti (più i due piccioncini) che ripresosi dallo sbalordimento stanno ululando dal divertimento. Mi nascondo dietro una colonna e comincio a ridere singhiozzando. I tre malnati continuano a ridere ed a prendermi in giro fino a che, preso un treno successivo, usciamo fuori ed incontriamo il nostro Virgilio: Guin-Ilao
Prima tappa un bel negozio fornitissimo con i volumi ben ordinati, spolverati e di medio prezzo.
Ci restiamo un bel pezzo ed ognuno di noi trova qualcosa (qualcuno forse perde qualcosa), quindi si fa tappa in un buchetto poco distante polveroso, i libri ammonticchiati alla rinfusa, dove ci tiriamo su le maniche e affondiamo le braccia in un enorme cassone pieno di tutto e di più. Mai visto un posto del genere! Praticamente tutto ad un euro, ma bisogna guadagnarselo il bottino, ed anche avere fortuna!
Dopo che il Trifide, braccia tentacolari, ha dragato il cassone, dopo che il vecchio con l’esperienza dell’età ha ravanato per bene e dopo che il lupo con il suo fiuto ha ripassato il sito arriva il falchetto ficca le dita a caso ed artiglia il Gengis Khan n. 1! E con una faccia di bronzo chiede al proprietario se per caso ha anche il n. 2!
Grandi pacche sulle spalle, giro di telefonate agli amici rimasti a casa, giusto per farli rosicare un po’ e poi ognuno col suo sacchetto si va verso il ristorante per coronare la serata con i piedi doloranti sotto il tavolo ed un piatto di bucatini sopra. 1
Il ristorante che ho scelto su suggerimento di Valentina, la bella figlia di Topazio, si trova al quartiere Testaccio tra il Tevere e la Piramide ed il nome è tutto un programma: “Il Bucatino” che non si riferisce alle abitudini personali e privatissime del proprietario ma al famoso piatto laziale; in effetti questo è un tempio della cucina regionale.
Nel delirio del traffico romano del sabato sera riusciamo a parcheggiare non molto vicino e quando arriviamo troviamo quasi tutti gli amici ad aspettarci, tutti tirati a lucido e profumati, mentre noi perditempo non abbiamo potuto rinfrescarci e cambiarci per la cena, impolverati e odorosi di libri vecchi…
Ecco Topazio, quasi libera dal raffreddore che poi mi ha gentilmente passato, con la sua Valentina e il nostro Magister Fumettarum Renato con il suo adepto Fucktotum e Morgan accompagnato dal suo famoso rhum. Jommy Cross e rampollo e Guin-Ilao con il suo giovane virgulto.
Ci accomodiamo nella saletta quasi tutta per noi e inizia il simposio a base di piatti della tradizione romana cucinati a regola d’arte (il famoso quinto quarto cioè le frattaglie e le parti meno nobili del manzo, quelle sole che il popolino poteva permettersi) innaffiati da un onesto rosso dei Castelli.
da sinistra

Si parla, si mangia, si ride… cosa altro dire di una cena di Umaniaci? Tutto perfetto, indimenticabile. Raccontiamo di Fiuggi e del giro di negozi, parliamo di ritrovamenti e di libri, progettiamo nuove sezioni in DB per la gioia di Max che dovrà realizzare i nostri desideri più strampalati dalla sezione cinema a quella audio e magari anche a quella… Branko!
Insomma la serata procede a meraviglia e nonostante la stanchezza che si fa sentire ci dispiace sciogliere la compagnia e andarcene a nanna, dandoci appuntamento per la mattina successiva a Porta Portese alle nove in punto.
(sempre che il diavolo non ci metta la coda…)
20
Domenica 26 marzo 2006
Domenica mattina appena sveglia mi collego per vedere i risultati del Premio Italia: una messe di premi per gli iscritti di UM! Due ad Ernesto, per il catalogo e come operatore artistico, Valla per il suo Coccige, Doc per Fondazione, a Lippi per Urania Collezione! Poi mentre prendo il caffè accendo il cellulare e mi appare un disperato appello: non ci sono parole, ore 4,15 devo ancora iniziare a dormire… Vincenzo russa tale e quale a come parla, sembra un leone che ruggisce, la deficiente della cameriera mi ha gettato i tappi per le orecchie. sono alle soglie dell’omicidio. gt –
Sono un po’ preoccupata, se il Trifide non ha chiuso occhio sarà uno straccio tutto il giorno e chi mi farà da consulente nell’acquisto a Porta Portese?
All’ora stabilita passano a prendermi sotto casa e invece di chiedermi di indicare la strada per Porta Portese mi chiedono quella per la Stazione dei Carabinieri più vicina!
Che è successo? – chiedo un tantino allarmata vedendo Vinmar stravolto.
E il Trifide reprimendo a fatica una sghignazzata:
Stamattina facendo la valigia Vincenzo si è accorto che ieri gli han ciulato il portafoglio! –
Mentre il povero Vincenzo è in caserma a bloccare una ventina di carte di credito sei o sette conti correnti, tre patenti e un paio di carte d’identità (almeno ci è sembrato daquanto tempo ci ha messo…) noi passiamo il tempo telefonando ai nostri amici per diffondere malignamente la notizia e sghignazzare ignobilmente alle sue spalle.

Arriviamo a Porta Portese quando i nostri amici Renato, Jommy Cross e la coppia di Falchetti hanno praticamente spolverato tutti i banchetti lasciandoci qualche misera copia che a loro non serve. Nonostante ciò il GT riesce a trovare a buon prezzo parecchie sacchettate di libri tra i quali dei bellissimi Fanucci nuovi, quasi regalati. Io non li colleziono per ora e ne prendo qualcuno per il mio socio, il Funghetto. La mattinata passa in un batter d’occhio ed è subito l’ora dei saluti, delle promesse di rivederci presto e dei baci.
Il GT partirà di pomeriggio, quindi ci rechiamo a casa mia dove con un po’ di avanzi del giorno prima lo sfamo (ma quanto mangiano i Trifidi!) e poi lo metto al lavoro a preparare pacchi e sacchetti da consegnare Joecool che si è offerto di portarli a destinazione facendoci risparmiare le spese di spedizione (il poverino non sa quanti sono! Quando gli consegno tutto il malloppo si ritrova col cofano pieno zeppo).

Arriviamo a Ciampino all’ultimo minuto e il GT deve presentarsi subito all’imbarco, baci abbracci e un arrivederci al prossimo incontro, che sia a Roma, a Reggio Emilia o a Scicli o quello istituzionale di Casale non importa, basta che ci sia lui, il nostro Gran Tiranno e sarà una vera Trifidata.
Doralys 2006