Accelerando

La prossima volta che mangerò aragoste avrò forti sensi di colpa, a patto che parlino in russo!

Una scelta coraggiosa quella dell’ Armenia, di far partire la sua collana Nuova Galassia con questo Accelerando di Charles Stross, romanzo la cui struttura, simile al City di Clifford Simak o a Fondazione di Isaac Asimov, è costituita da tre parti, ognuna formata da tre racconti brevi scritti e pubblicati in tempi diversi a partire dal 2001 sull’ Asimov’s Science Fiction di Gardner Dozois, che narrano le vicende di tre generazioni di una famiglia del XXI secolo, durante e nel corso di una singolarità; termine col quale si indica il punto, durante lo sviluppo di una società, in cui progresso tecnologico accelera superando la nostra capacità di comprensione. La storia di Manfred Manx, di sua figlia Amber e del nipote Sihran si sviluppa nell’arco di tutto il secolo con un ritmo che si fa sempre più veloce e parossistico fino al punto di misurare il tempo in secondi, i protagonisti si scindono in Alter-ego e proiettano all’esterno fantasmi di sé, tanto che Shiran è figlio di una Alter Amber vissuta e scomparsa mentre la Amber protagonista, o meglio il suo upload, è in viaggio di esplorazione verso Hyundai +4904/-56; il gatto-robot di Manfred diventa protagonista e artefice e le aragoste, che danno il titolo al primo racconto, sono molto più che un semplice software costituito da una rete di neuroni. Accelerando, che alla sua uscita nel 2005 si è piazzato in finale ai premi Hugo, BSFA e Arthur C. Clarke, nel 2006 ha vinto il Locus Award, e nel giugno 2006 è uscito il seguito, Glasshouse, ambientato nello stesso universo. È anche disponibile in rete con licenza Creative Commons in E-book scaricabile gratuitamente in lingua originale.

È spiazzante al primo impatto questa space opera di oggi, anzi nemmeno di oggi bensì di domani. È un romanzo impegnativo, da leggere con attenzione, sia per i termini inusuali che per i concetti che via via diventano sempre meno comprensibili ad una lettura superficiale e frettolosa. Dalla seconda parte in poi la storia prende corpo, ma forse a quel punto mi sono assuefatta allo stile di Stross e riesco a sbucciare il frutto tenendo la polpa e scartando le scorze, cioè via tutti i termini che non mi sono familiari, via la sovrastruttura stessa del romanzo e quel che resta è la pura fantascienza. In effetti note di spiegazione sarebbero state utili per chi non ha dimestichezza con termini inglesi come geek, upload, avatar o router e con concetti nuovi che chi non ha il computer difficilmente capisce. C’è da dire però che, mentre nelle descrizioni e nella narrazione l’autore usa un linguaggio infarcito di termini tecnici specialistici, nei discorsi diretti riscende ad un livello comprensibile, ed è proprio con i discorsi diretti che riesce a rendere scorrevole e interessante la storia al punto che, nei passaggi più ostici, aspettavo le spiegazioni date dalle conversazioni. Questo andare avanti per capire quel che si è letto in precedenza mi sembra una peculiarità dello stile di Stross in questo romanzo. Per la prima volta trovo scene BDSM in fantascienza! Il BonDage SadoMaso è però consono al carattere dei personaggi che lo praticano e necessario alla comprensione delle loro azioni successive, quindi niente da dire sulla scelta dell’autore. Stross riesce a darci una visione del futuro diversa da come ce la immaginiamo, da come ne abbiamo letto in centinaia di libri di fantascienza, è tutto basato su idee così nuove quanto potevano essere quelle raccontante in un libro di Jules Verne, mi sento come probabilmente si sarà sentito un ragazzo leggendo Dalla terra alla Luna nel 1865 oppure La macchina del tempo di H.G. Wells nel 1895. La mia recente esperienza su Second Life, il mondo virtuale creato dalla Linden, mi ha permesso di capire meglio, di sapere cosa intendesse e visualizzare gli scenari del romanzo dove troviamo Avatar multipli della stessa persona, dove sfondi, costruzioni, oggetti vengono creati con uno schiocco di dita, e in attimo ci si teletrasporta da un posto all’altro, dove le intelligenze, le menti, vengono uploadate cioè trasformate in impulsi e scaricate in mondi virtuali; però non so quanto tutto questo possa risultare di facile comprensione per chi, appunto non ha esperienze di computer. Credo che anche con la fantasia più sfrenata sia problematico andare oltre le prime pagine per i lettori meno informati. Inoltre Accelerando ci prospetta un domani nel quale anche le intelligenze artificiali, saranno considerate esseri senzienti e ne godranno i diritti, dove potremmo imbatterci in menti alveare, i borg, così come in menti matrioska costituite da intelligenze non necessariamente biologiche e in gatti deus exmachina anzi solo machina visto che di gatto hanno soltanto l’idea che ce ne siamo fatti noi umani. Un futuro dove i mondi vengono cannibalizzati, dove una lattina di cola è più grande di un’astronave, dove anche gli alieni non pensano altro che al profitto e i Terrestri sono i selvaggi da fregare con specchietti e perline. Infine un domani dove, e qui è più difficile da mandar giù, anche le “entità finanziarie”, le “corporazioni” sono senzienti e soggetti legali. Nel romanzo c’è una miriade di citazioni, citazioni da letteratura, film, cronaca… io ne ho trovate pochissime ma è divertente cercarle e appagante trovarle. Infine due parole per Salvatore Proietti e Flora Staglianò alle prese con un testo ostico che non sarà stato facile tradurre in italiano, con termini tecnici specialistici dei quali forse, assieme ai termini lasciati in inglese, avrebbero potuto fornirci un glossario in appendice; bella la confezione del volume con una copertina accattivante e adeguato il prezzo di 15,50 euro per le 413 pagine.

Accelerando di Charles Stross (Accelerando, 2005), Nuova Galassia, Gruppo Editoriale Armenia 2007, traduzione di Salvatore Proietti e Flora Staglianò

Grafica di copertina Natalia Marin

Articolo pubblicato dalla fanzine Fondazione n. 11 / 2007

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