La Crociata dei bambini, ovvero:


Mattatoio n. 5

 
 
Lettura oltremodo sofferta, ci sto sudando da più di una settimana, mi mancano quattro pagine e mezzo e non ho nessuna curiosità di leggerle. Oggi me lo sono portato dal parrucchiere e nelle tre ore di seduta bene o male, tra un pettegolezzo e una telefonata sono riuscita a ‘quasi’ finirlo. 

 

Infastidita all’estremo dall’intercalare “così va la vita” infilato ad ogni passo e dallo stile che definire sconclusionato e infantile mi sembra poco. Pensierini da scuola elementare, slegati e fuor di logica. Per onestà devo dire che il corpo del romanzo risale un attimo ma di poco, resta il fatto che mettere assieme tragedia e buffonaggine mi irrita alquanto (mi sono rifiutata di vedere interamente La vita è bella di Benigni) e che se voleva essere un atto di accusa contro la guerra, anzi contro le guerre, l’effetto si perde in mezzo alle tante divagazioni e all’andirivieni di Bill su e giù per lo spaziotempo. Di guerra, di quella guerra, altri hanno scritto ben altro, questi ricordi perdono di significato inseriti in un contesto demenziale e assurdo, in una trama illogica e ad essere buona ironica. 
E non venitemi a dire che non capisco l’ironia nella fantascienza, ho riso con Venere sulla conchiglia e con Assurdo universo, con L’opera dello spazio e Galaxy rangers e con tanti altri, ma questo no. Unica nota positiva del libro è il costo: 7 euro e la soddisfazione di scrivere questo commento. 
 
 
Mattatoio n.5 (Slughterhouse-five) di Kurt Vonnegut Universale economica Feltrinelli n. 1858

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