La sesta Trifidata 1/3

Schiaccio il naso sul finestrino dell’aereo, siamo sopra le nuvole. Vedo l’estremità dell’ala e il sole che sta scomparendo sotto la linea dell’orizzonte. Tiro fuori dalla borsa il librino che mi ha regalato Cletus, un suo horror dal titolo La baracca degli angeli neri e provo a leggere, macché non riesco a concentrarmi! Sono appena partita da Casale ed ho davanti un’ora di volo, un ora per pensare, per ricordare… L’avventura è iniziata giovedì pomeriggio quando con la mia brava valigetta-bagaglio-a-mano ed una sporta di libri destinati al Miky arrivo a Ciampino. In dogana mi fanno aprire la valigia, evidentemente i peperoni grigliati che porto in offerta per la mensa trifidesca hanno fatto squillare gli allarmi del metal detector, figura da peracottara, ti pare che una signora se ne possa andare in giro con i peperoni in valigia? Oltretutto la signora in questione è attesa da una splendida vettura e dal suo orgoglioso guidatore! Il Trifide è ad aspettarmi all’arrivo e dopo gli abbracci e i baci, tanti – sono in accumulo da aprile – mi fa salire sulla sua Mercedes nuova (o è una Porsche? O una Corvette? Mah… non ricordo!) e mi accompagna alla Tana.

Il Mago e Angibal sono già arrivati e già al lavoro, anche il Trifide è in fibrillazione, l’unica che sembra calma è la Trifidessa. La serata passa tranquilla tra la cena e quattro chiacchiere poi a nanna che domani sarà una giornata molto piena!

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